I dati di input, raccolti ed elaborati, consentiranno di collocare ogni struttura all'interno dei quadranti del grafico, ognuno dei quali deve essere interpretato come di seguito descritto:
I quadrante: consumi assoluti e specifici sopra la media. I risultati di un intervento di riqualificazione energetica delle strutture in questo quadrante consentiranno elevati risparmi energetici e di costo sia in termini percentuali che assoluti.
II quadrante: consumi assoluti sopra la media e consumi specifici sotto la media. In questo quadrante andranno a collocarsi strutture con una gestione energetica piuttosto efficiente. Gli interventi di riqualificazione energetica difficilmente consentiranno risparmi del I quadrante, poiché si tratterà di strutture già efficienti dal punto di vista energetico. Tuttavia, é tali strutture presentano elevati consumi totali, anche un piccolo risparmio risulterà probabilmente superiore, in valore assoluto, al grande risparmio percentuale ottenibile sulle strutture del III quadrante.
III quadrante: consumi assoluti sotto la media e consumi specifici sopra la media. I risparmi energetici ottenibili sulle strutture in questo quadrante saranno elevati in valore percentuale, ma non porteranno ad un risparmio elevato in valore assoluto.
IV quadrante: consumi assoluti e specifici sotto la media. In questo quadrante rientrano le strutture energeticamente più efficienti del campione mappato.
Gli obiettivi da raggiungere attraverso gli interventi di efficientamento energetico fissano, dunque, le priorità di intervento. Ad esempio, se l'obiettivo è massimizzare il risultato totale, si darà priorità molto alta al I quadrante, alta al II quadrante, media al III quadrante e bassa al IV quadrante.
Il metodo descritto consente l'individuazione immediata delle strutture con elevata priorità d'intervento di riqualificazione energetica. Lo strumento presenta inoltre elevata flessibilità: si può adattare a diversi obiettivi (risparmio energetico, riduzione dei costi, riduzione delle emissioni di CO2, ecc.) e l'intervallo di tolleranza può essere determinato discrezionalmente variando il livello di accettabilità rispetto ai due valori medi.